Clara, sessantenne ex critico musicale, è nata da una famiglia borghese di Recife, in Brasile. Vive in un palazzo molto particolare, l'Aquarius, costruito negli anni 40 sull'esclusivo lungomare di Avenida Boa Viagem. Un importante imprenditore ha acquistato tutti gli appartamenti del palazzo ma lei si rifiuta di vendere il suo. Inizia così una guerra fredda tra Clara e la società immobiliare che la tormenta di continuo.
GENERE: Drammatico
REGIA: Kleber Mendonça Filho
ATTORI: Sonia Braga, Irandhir Santos, Maeve Jinkings, Carla Ribas, Julia Bernat
DURATA: 140 Min
CRITICA: Uno sfaccettato ritratto di signora per un film intrigante in cui la musica riveste un ruolo di primo piano. Clara è un critico musicale in pensione ed è rimasta l'unica ad abitare il palazzo “Aquarius”, costruito negli anni Quaranta per l'alta borghesia di Recife. Tutti gli altri inquilini hanno ceduto alle offerte di una società immobiliare che ora possiede l'intero stabile, con l'eccezione dell'interno di Clara. Tra lei e Diego, il giovane incaricato del progetto dalla Società, s'innesca un'aperta guerra fredda, che spinge forzatamente la donna a ripensare al proprio passato così come al futuro che l'aspetta.
Il mercato delle proprietà immobiliari si è comportato in maniera vorace, bestiale, come gli squali al largo della spiaggia di fronte all'Aquarius, prima della grande recessione. Le case in Brasile cadevano sotto il peso delle ruspe, mentre saliva altrettanto incessantemente il volume della corruzione nel Paese. Kleber Mendonça Filho racconta cosa significa avere una storia e non essere disposti a dimenticarla prima del tempo, perché è la propria storia che fa la differenza, la propria unicità. Lo dice con la metafora del disco di vinile e lo mostra, senza bisogno di sottolineature superflue, attraverso il ritratto di una donna che dire determinata è dire poco, cui dà corpo una straordinaria Sonia Braga.
Ciò che più colpisce, in Aquarius è la sincronicità di battito cardiaco tra il film nel suo insieme e la sua protagonista. Clara ha vinto un cancro, è ancora giovane, ha bisogno di sentirsi viva, ascoltando la musica ad alto volume, con il fratello e gli amici: il film è con lei, con lei sorride, si commuove, pulsa. Clara è vedova, ora ha un'altra routine: un bagno nell'oceano, un disco melodico, una coccola ai lunghi capelli; e il film rallenta, si adagia, le sta accanto, per alleviarne la solitudine non dichiarata, per ribadirne la natura testarda ma anche spiritosa, e capace di sinceri attaccamenti. Lungo e calmo, Aquarius è tuttavia anche teso, attraversato da una forza sotterranea, che a volte è desiderio, a volte rabbia, a volte vita e nient'altro, la forza di Donna Clara. Sotto un'apparente continuità di tono, varia moltissimo, assecondando ogni sfumatura psicologica della sua abitante. Perché il cinema è la casa e il personaggio di Clara è parte di essa, si confonde con essa e sa che non potrebbe mai andare altrove o essere altro.
Un finale perfettamente congeniato dà ulteriore sostanza ad un film a suo modo intrigante, in cui la musica ha un ruolo di primo piano nel tratteggiare questo sfaccettato ritratto di signora.
per informazioni: Centro di Lettura Rivergaro tel: 0523 957815