LA STANZA DELLE MERAVIGLIE
24 marzo ore 21:00
Rivergaro (PC) Casa del Popolo
il Centro di Lettura di Rivergaro, Comune di Rivergaro,
ArTre Artigiani Creativi Val Trebbia, Cinema Le Grazie Bobbio
vi invitano alla V edizione della
RASSEGNA CINEMATOGRAFICA INVERNALE 2020
"MARTEDI' AL CINEMA"
martedì 25/2 - 10/3 - 24/3 alla Casa del Popolo.
via Don Veneziani, 64 -Rivergaro (PC)
Non perderli: sono gratuiti e soprattutto belli!
ENTRATA LIBERA
LA STANZA
DELLE MERAVIGLIE
Tratto dall'omonimo romanzo illustrato di Brian Selznick, La stanza delle meraviglie, il film diretto da Todd Haynes, racconta la storia di Ben (Oakes Fegley) e Rose (Millicent Simmonds), due bambini sordi nati e vissuti in epoche diverse, più precisamente a distanza di cinquant'anni.
Cosa li accomuna? Il desiderio di una vita diversa, migliore rispetto alla propria.
Rose abita nel New Jersey del 1927, tenuta isolata dai coetanei e dal resto del mondo da un padre eccessivamente protettivo, e sogna di incontrare una celebre attrice del cinema muto di cui raccoglie foto e ritagli di giornale in un album. Ben abita nel Minnesota del 1977 e sogna di incontrare il padre che non ha mai conosciuto. Le loro storie scorrono parallele, legate da una misteriosa connessione, finché una serie di coincidenze li farà incontrare nella magica cornice di New York, città che per entrambi rappresenta il simbolo di una rinascita, di una nuova vita.
Un giorno, infatti, Rose fugge di casa per andare a Manhattan, dove spera di incontrare il suo idolo: l'attrice Lillian Mayhew (Julianne Moore). Esattamente cinquant'anni dopo Ben fa lo stesso: dopo aver scoperto un indizio sulla propria famiglia lasciato dalla defunta madre Elaine (Michelle Williams), decide di recarsi a New York per scoprire tutta la verità sulle sue origini e trovare finalmente il padre. Si innesca così una doppia ricerca parallela e simmetrica, che porta i due ragazzini a vivere un'avventura favolosa e stupefacente, colma di speranze ma anche di pericoli e minacce. Nonostante l'impossibilità di comunicare e le grosse complicazioni che incontrano nel compiere anche le cose più semplici, confusi dal caos della Grande Mela, Ben e Rose sono determinati ad arrivare fino in fondo, e a trovare finalmente il loro posto nel mondo.
Genere: Drammatico
Regia:Todd Haynes
Attori: Oakes Fegley, Millicent Simmonds, Michelle Williams, Julianne Moore, Jaden Michael, Cory Michael Smith, Tom Noonan, Amy Hargreaves, James Urbaniak, Ekaterina Samsonov, Damian Young
Durata:120 min
Critica: fedele al romanzo, Haynes lavora al servizio del racconto, arricchendolo e illuminandone le pieghe del senso.
1977, Minnesota. Il dodicenne Ben è preda di un incubo ricorrente in cui viene inseguito da un branco di lupi. Una notte, cercando tra gli oggetti della madre, trova il vecchio catalogo di una mostra newyorkese sulle origini dei musei: i cosiddetti gabinetti delle meraviglie. C'è anche un biglietto, dentro, con l'indicazione di una libreria. E poi c'è un fulmine, che entra dal cavo del telefono e cambia la vita di Ben. 1927, New Jersey. Rose è una ragazzina che vive sola con il padre, isolata per via della sua sordità. La anima una grande passione per un'attrice, una diva del muto, di cui colleziona ogni notizia. Ben e Rose, a distanza di tempo, compiranno lo stesso avventuroso viaggio attraverso New York, guidati dal comune bisogno di conoscere il loro posto nel mondo.
L'opera grafico-letteraria di Brian Selznick nasce, nel caso di Hugo Cabret come in questo, intrisa di cinema, come fulminata in origine dalla meraviglia del suo dispositivo e percorsa interamente dalla scia elettrica di tale scossa. Per questo è giusto e necessario che siano dei registi cinefili a gestire il passaggio delle sue storie dalla carta allo schermo, loro approdo naturale.
Haynes giura fedeltà al romanzo, arruolando lo stesso Selznick come sceneggiatore, e lavora al servizio del racconto, illuminandone le pieghe del senso, costruendo corrispondenze e rimandi, visivi prima di tutto, che vanno oltre il libro e il film e guardano indietro, ai suoi esordi di regista (si pensi a tutto il discorso visivo sul modellismo, che parte dalle costruzioni di carta nella cameretta di Rose, passa per la vetrina del farmacista, raggiunge il climax nel grande panorama in scala della città e nella sequenza di bricolage con la quale viene raccontata la vita di Daniel, ma ricorda anche il primissimo esperimento di Todd Haynes, "Superstar").
Anche lui, cioè, guarda alle origini del suo percorso, a quella pratica, la cinefilia, che fa del suo agente un "curatore" in senso pieno, collezionista e appassionato. D'altronde, definendo un museo come un luogo in cui gli oggetti vengono disposti in mostra in modo da raccontare una bellissima storia, Selznick offre simultaneamente una definizione di "film", accentuando in essa il ruolo del montaggio, che in Wonderstruck è una pietra angolare dell'insieme (l'altra, naturalmente, è la musica).
Si potrebbe discorrere per ore delle suggestioni fornite dal film, della ripresa dei topoi melodrammatici della condizioni di orfano e dell'agnizione, o della sua costruzione del film nelle forme dell'omaggio ma anche della rivisitazione contemporanea, fortemente creativa, del cinema muto: la ricchezza di Wonderstruck è tale da superare lo spazio di un armadio, di una stanza, di sicuro di una recensione. La visione, d'altronde, richiede anche un po' di pazienza (la stessa che la nonna chiede a Ben) perché gli elementi del racconto, per tornare, hanno bisogno del loro tempo e di seguire il loro percorso, ma l'esperienza è così appassionante che si vorrebbe che le luci non si accendessero mai. Si vorrebbe restare al buio, dentro al museo, con Ben e Jamie e Rose. TORNA A RASSEGNA CINEMATOGRAFICA